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Le fasi

 Le fasi del gioco





 

 

 

 

 

 

Cosa porta una persona a sviluppare una dipendenza dal gioco?

La persona si affaccia al gioco d’azzardo per motivi molto diversi, che possono andare dalla curiosità, alla gestione di emozioni difficili (come la noia, il senso di vuoto, la rabbia), alla ricerca di soldi a causa di una situazione economica instabile.

Non bastano però per permettere alla persona di sviluppare un comportamento problematico, perché una persona può rimanere un giocatore sociale o occasionale per tutta la vita.

Numerosi studi hanno cercato di individuare i fattori di rischio che predispongono alla dipendenza da gioco d’azzardo ricorrendo a 4 aspetti, generalmente ritenuti in interazione fra loro:

  • Aspetti biologici - neurofisiologici, ancora non ben dimostrati, correlati allo squilibrio che si potrebbe determinare nel funzionamento del sistema di neurotrasmettitori cerebrali atti a produrre serotonina, una sostanza chimica cerebrale, responsabile di un equilibrio affettivo-comportamentale, che nei giocatori patologici risulta scendere sotto i livelli comuni;

  • Aspetti relativi all’ambiente famigliare composto o da situazioni problematiche e/o da una tendenza a ipervalorizzare le possibilità di felicità legate al possesso del denaro

  • Aspetti relativi all’ambiente socio-economico caratterizzato dalla presenza di difficoltà economiche legate, ad esempio, allo stato di disoccupazione; 

  • Aspetti psicologici che sembrano connessi alla presenza di tratti di impulsività e di ricerca di sensazioni forti o connessi al bisogno di riuscire a dimostrare un controllo sul caso, come simbolo del controllo sul mondo che sfugge ad una regolarità.

I giochi che sembrano predisporre maggiormente al rischio sono quelli che offrono una maggiore vicinanza spazio-temporale tra la scommessa e il premio, ad esempio le Slot-Machines, i Gratta&Vinci e il Bingo.

La spirale della dipendenza inizia a partire dall’utilizzo del gioco al posto di qualcos’altro, al posto – ad esempio- della tristezza, della preoccupazione.

La spirale si instaura molto spesso in seguito ad una vincita, che produce una sensazione di potere e di gratificazione, successivamente si incorre in una perdita inaspettata, in relazione alla quale la persona inizia una rincorsa della vincita desiderata. La persona fronteggia, successivamente, una fase di disperazione caratterizzata da emozioni di rabbia, ansia e paura e fantasie di fuga per la risoluzione del problema.

Arrivati a questo punto la persona, se riesce ad accettare l’idea che ha bisogno di un aiuto, può rivolgersi ad uno specialista e sperimentare un percorso psicologico nonostante le difficoltà inerenti all’aderenza, alle prescrizioni e all’insorgere del craving durante il trattamento. All’interno del percorso è indispensabile tenere in considerazione la possibile recidiva, che può durare anche a lungo, e del successivo tentativo di ritorno alla motivazione e alle cure.       

 


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